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•• 31.01.07 ••
I premi del SUNDANCE

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Park City, nello Utah, è tradizionalmente il palcoscenico dove si apre la stagione dei festival internazionali di cinema. Qui, da venticinque anni, si svolge il celebre Sundance Film Festival, voluto dall’attorte Robert Redford per incentivare il cinema indipendente. Venticinque anni, un quarto di secolo, un’età che fa pensare, per citare Marilyn Monroe di A qualcuno piace caldo. Così la vetrina delle più interessanti produzioni off-Hollywood, da alcuni anni il Sundance si è aperto anche ai film realizzati al di fuori del territorio degli Stati Uniti.
Molti fra i registi di maggior interesse degli ultimi anni sono passati dalla fredda cittadina dello Utah, basti pensare a Darren Aronovski (π– Il teorema del delirio) o a film di rilievo, giunti anche in Italia come La Quinceañera (2006) e The Believer (2001). Il Sundance è diventato un marchio di garanzia, una certezza di interesse che un film può fregiare, tanto da potersi vantare anche della semplice selezione, come il successo di Little Miss Sunshine, presentato a Park City lo scorso anno e ora in corsa per gli Oscar, dopo un gran trionfo al botteghino. Quest’anno erano 123 le pellicole in concorso, di cui solo 25 provenivano dagli Usa, a dimostrazione dell’attenzione che il Sundance offre nei confronti del cinema mondiale, ma anche una prova di grande maturità, spesso carente nei festival indipendenti troppo focalizzati sul cinema a stelle e strisce.

Il primo premio come miglior film è andato a Padre nuestro, diretto da Christopher Zalla, storia di una ragazzo messicano alla ricerca del proprio padre, trasferitosi a Brooklyn. Nella sezione documentare il premio è stato attribuito a Manda Bala (Send a Bullet) di Jason Kohn, una drammatico esame dello stato di corruzione del Brasile, raccontato attraverso le storie di un uomo d’affari, di un chirurgo plastico che ha assistito al rapimento di una delle vittime del sistema e di un politico. Di grande importanza anche il premio del pubblico, spesso anticipatore del successo in sala di un film, che è stato attribuito al film Grace is gone di James C. Strouse e al documentario Hear and now di Irene Taylor Brodsky.

Gli altri premi:

Special Jury Prize - Documentary: NO END IN SIGHT, directed by Charles Ferguson

The World Cinema Jury Prize - Dramatic: ADAMA MESHUGAAT / SWEET MUD, /Israel, directed by Dror Shaul

The World Cinema Jury Prize - Documentary: VORES LYKKES FJENDER / ENEMIES OF HAPPINESS, Denmark, directed by Eva Mulvad and Anja Al Erhayem

The World Cinema Audience Award - Dramatic: ONCE, Ireland, directed by John Carney

The World Cinema Audience Award - Documentary: IN THE SHADOW OF THE MOON, United Kingdom, directed by David Sington

The Directing Award - Dramatic: Jeffrey Blitz, ROCKET SCIENCE

The Directing Award - Documentary: Sean Fine and Andrea Nix Fine, WAR/DANCE
Waldo Salt Screenwriting Award: James C. Strouse, GRACE IS
GONE

Cinematography Award - Documentary: Heloísa Passos, MANDA BALA/ SEND A BULLET

Cinematography Award - Dramatic: Benoit Debie, JOSHUA
Documentary Editing Award: Hibah Sherif Frisina, Charlton McMillian, and Michael Schweitzer, NANKING

Special Jury Prizes for Acting: Jess Weixler, TEETH "for a juicy and jaw-dropping performance," and Tamara Podemski, FOUR SHEETS TO THE WIND "for a fully realized physical and emotional turn"

Special Jury Prize - Dramatic - for Singularity of Vision: Chris Smith, THE POOL

Special World Jury Prize - Documentary: HOT HOUSE, Israel,
Shimon Dotan

Special World Jury Prize - Dramatic: L’HERITAGE / THE LEGACY, France, directed by Géla Babluani and Temur Babluani

Jury Prize in Short Filmmaking: EVERYTHING WILL BE OK, directed by Don Hertzfeldt
Jury Prize in International Short Filmmaking: THE TUBE WITH A HAT, Romania, directed by Radu Jude

Special Jury Prize: FREEHELD, directed by Cynthia Wade

Honorable Mentions in Short Filmmaking: DEATH TO THE TINMAN, directed by Ray Tintori; THE FIGHTING CHOLITAS,
directed by Mariam Jobrani; MARDHA HAMDIGAR RA
BEHTAR MIFAHMAND / MEN UNDERSTAND EACH OTHER BETTER, Iran, directed by Marjan Alizadeh; MOTODROM, Germany, directed by Joerg Wagner; SPITFIRE 944, directed by William Lorton; and t.o.m., United Kingdom, directed by Tom Brown and Daniel Gray
Alfred P. Sloan Prize: (for independent
feature filmmakers tackling compelling ideas and issues in science and technology) DARK MATTER, directed by Chen Shi-Zhen

Sundance/NHK International Filmmakers Award: (to support emerging filmmakers with their next screenplays–one each from the United States, Japan, Europe, and Latin America) Lucía Cedrón, AGNUS DEI from Argentina; Caran Hartsfield, BURY ME STANDING from the United States; Tomoko Kana, TWO BY
THE RIVER from Japan; and Dagur Kári, THE GOOD HEART from Iceland

C.P.

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