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•• 30.01.07 ••
Nanni Moretti dice si alla direzione del Torino Film Festival
moretti2web.gif Adesso è ufficiale. Ad un mese dalle polemiche Nanni Moretti è il nuovo direttore del Torino Film Festival. Questo pone fine alla lunga vicenda iniziata il 27 dicembre scorso e terminata qualche giorno fa con le dimissioni di Rondolino e con grande soddisfazione di tutti, in primis del sindaco di Torino Sergio Chiamparino, è finalmente arrivato il sì di Moretti.
«Sono molto contento che si sia risolto tutto in questo modo» ha detto Moretti, e ha poi spiegato che dalla prossima settimana incomincerà a lavorare visto che la presentazione ufficiale del TFF verrà fatta al prossimo festival di Berlino. Il percorso sarà lungo, perché l’ambizioso progetto presentato da Barbera per il nuovo Torino Film Festival vuol confermare la kermesse torinese come punto di riferimento per il cinema giovane e sperimentale, portare l’attenzione verso l’innovazione, la ricerca di nuove cinematografie e diventare una palestra per nuovi talenti creando a Torino una sorta di laboratorio per giovani registi come ha fatto Robert Redford con il Sundance Festival.

Moretti, con la sua facilità di divulgazione tra i giovani e con la sua esperienza maturata anche alla Sacher di Roma, è stato visto da molti come la persona più indicata per fare questo, anche se il neo-direttore mette subito in chiaro che il suo ruolo non è quello di "calamita" per la visibilità mediatica della manifestazione.
«Non capisco perchè vi agitiate tanto su questo tema, il festival resterà quello che è sempre stato, poi se ci saranno grossi nomi di autori e attori anche bravi, interessati a venire e a che noi staranno bene, ben vengano. D'altronde - prosegue - nessuno mi ha chiamato qui dicendomi che dovevo portare più visibilità. Ormai mi sembra ben chiaro che in Italia ci sono tre grandi festival, quello di tradizione e importante di Venezia, quello appena nato di Roma e che probabilmente l'anno prossimo andrà ancora meglio e questo di Torino che ha e avrà sempre una sua specificità. Mi sembra sbagliato parlare di concorrenzialità tra i tre, ognuno ha il suo terreno».
Ma quello che è emerso nell’ultimo mese, oltre all’interesse al nuovo ruolo di direttore artistico, è il sincero entusiasmo da parte del regista al festival di Torino. «Sono venuto davvero tante volte a questo festival - racconta - da spettatore e da regista. Mi ricordo quando sono venuto qui con la pizza sotto il braccio di Io sono un autarchico. Mi sono sempre sentito molto a mio agio a questo festival come so di tanta altra gente, e vorrei così che continuasse a essere. Spero che verranno a vedere i film che proporremo tutti quelli che seguono il festival da sempre. Se poi ci verrà pure qualcuno di nuovo sarà una vittoria».
E a proposito del prossimo festival dice: «Penso a un festival che piaccia a tutti ricco, innovativo e sperimentale come è sempre stato. Un festival che contenga tutto quello che già c'era con qualcosa in più cui, sto lavorando e di cui vi parlerò».
A questo punto l’appuntamento è rinviato alla XXV edizione del Torino Film Festival per vedere se Torino diventerà la risposta a Venezia e Roma da parte del cinema innovativo e sperimentale e il punto di riferimento nazionale per i giovani talenti...
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