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    •• 30.03.06 ••

    piva300306.jpgCaro filmaker,

    come sai bene a Bari il 2 aprile succede qualcosa di importante. Punta Perotti, il grande complesso abusivo costruito a ridosso del mare, dopo anni di battaglie giudiziarie sarà finalmente abbattuto. Il 23 e il 24 aprile saranno demoliti anche gli ultimi edifici e l'orizzonte della città sarà sgombro dei 300.000 metri cubi di cemento che ad oggi lo ostruiscono.
    Per questo mi sto, ci stiamo, muovendo. Per questo ti invito a venire a Bari e portare la tua telecamera, il tuo punto di vista. Insieme racconteremo il lungo istante del botto e le reazioni della gente, l'atmosfera della città o anche brevi storie di invenzione ambientate durante l'evento.
    La suggestione visiva alla base del progetto è riprendere la grande implosione da cento, mille prospettive diverse. Un po' come nel finale di Zabriskie Point. Ecco perchè il progetto si chiama Perotti Point.
    Un Media Center sarà appositamente allestito presso la Futura Cinematografica in Largo Adua 31 (Dispoto&Partners) per organizzare i materiali raccolti e convogliarli in un unico videodocumento finale montato da Alessandro Piva.
    Ti chiedo allora un'adesione al progetto, sia essa solo nominale o - ne sarei davvero felice - un impegno a raggiungermi a Bari per filmare insieme l'avvenimento.
    Ecco infine l'indirizzo del sito che raccoglie i fermenti intorno all'iniziativa: www.perottipoint.it.
    Un saluto sincero,
    Ale Piva


    alba300306.jpgS'inaugura domani, venerdì 31 marzo, la quinta edizione dell'Alba International Film festival - Infinity con la proiezione della copia restaurata di Scarecrow, alla presenza del regista Jerry Schatzberg (a cui è dedicata anche la mostra di fotografie Corpo e anima. Fotografie di Jerry Schatzberg). Molti gli incroci interessanti che emergono: cinema e fotografia, cultura ufficiale e realtà underground, evoluzione artistica della città di New York e altro ancora. Ad Alba è inoltre previsto l'intervento di Philip Gröning e Mario Brenta, ai quali il festival quest'anno dedica un omaggio.
    Completano il programma la Selezione Ufficiale (tra cui si segnalano Adelmo torna da me di Carlo Virzì, La guerra dei fiori rossi di Zhang Yuan, Diritto di famiglia di Daniel Burman), Cinema-uno sguardo nuovo (documentari), un concorso per cortometraggi, alcune anteprime di film in uscita (tra cui False identità di Atom Egoyan, con Colin Firth).
    Per maggiori dettagli, vai sul sito ufficiale del Festival


    •• 28.03.06 ••

    ischia280306.jpgMancano poco più di due settimane alla scandenza del bando (il 15 aprile) per partecipare alla quarta edizione dell'Ischia Film Festival (13-24 giugno 2006), concorso internazionale dedicato ad opere che valorizzino in maniera particolare le location utilizzate.
    Partecipano al concorso lungometraggi, cortometraggi e documentari che, delle "location" italiane o straniere utilizzate, hanno saputo rappresentare con incisività ed efficacia la realtà umana, storica, sociale e paesaggistica.
    Tra i film più rappresentativi delle passate edizioni si segnalano Pater Familias, Respiro, Saimir, La storia del cammello che piange.
    Clicca qui per avere maggiori informazioni e scaricare il bando


    •• 27.03.06 ••

    corpoanima270306.jpg
    L'Alba International Film Festival (dal 31 marzo all'8 aprile) e il Museo Nazionale del Cinema rendono omaggio al regista americano Jerry Schatzberg, protagonista del rinnovamento della New Hollywood, con una mostra fotografica (dal 4 aprile al 28 maggio) e una retrospettiva completa (dal 4 all'8 aprile), presentate in contemporanea all'Alba International Film Festival e al Museo Nazionale del Cinema. Contemporaneo di Coppola e Scorsese, Schatzberg è sempre rimasto un po' ai margini delle grandi produzioni cinematografiche proprio per la sua non-volontà di scendere a compromessi con lo star system americano, rimanendo fedele alla sua idea di cinema indipendente, così come i temi (i conflitti e le difficoltà dei rapporti personali, "America come specchio dei malesseri e delle contraddizioni del mondo intero?") della sua produzione cinematografica dimostrano.
    Per maggiori informazioni, si può visitare il sito dell?ĴAlba International Film Festival


    Anime perdute270306.jpg
    L'inesauribile opera di Miike Takashi attraversa tutti o quasi i generi del cinema giapponese e non, dai film yakuza all'horror, dal film in costume al musical, dai film adolescenziali ai colossal per bambini, travalicandone sempre i confini, uscendo sistematicamente da ogni schema. In Occidente è noto ormai da alcuni anni soprattutto come autore "estremo", per la particolare violenza di alcuni suoi film, quali l'inquietante Audition e l'horror The Call - Non rispondere (entrambi usciti in Italia), o l'efferato Ichi The Killer, che lo ha fatto diventare regista di culto, amatissimo da Quentin Tarantino. La retrospettiva Anime perdute, a lui dedicata dal Museo del Cinema di Torino, in collaborazione con l'Associazione Culturale neo(N)eiga, che si terrà a Torino dal 18 aprile al 9 maggio, è la più completa mai realizzata (ben 26 i film in programma). Il tutto accompagnato da un volume, il primo in Italia, dedicato al suo cinema, con contributi di studiosi e critici italiani (Roberta Novielli, Pier Maria Bocchi, Giona Nazzaro, ecc.) e internazionali (Mark Shilling, Aaron Gerow, Tom Mes, ecc.), a cura di Dario Tomasi con Stefano Boni e neo(N)eiga.
    Clicca qui per avere maggiori informazioni


    cannes_fremaux170.jpgDirettore artistico del Festival di Cannes dall'edizione del 2001, Thierry Frémeaux può vantare trascorsi d'eccellenza in ambito cinetecario. Quando nel 1982 l'Institut Lumière viene inaugurato a Lione, Frémeaux, poco più che ventenne, vi entra in qualità di semplice impiegato. Già nel 1991 verrà nominato Direttore artistico dell'Istituto, diventato nel frattempo un centro monumentale eretto proprio lì dove i fratelli Lumière girarono il primo film della storia del cinema, La Sortie de l'usine Lumière.
    Continuamente in crescita, l'Istituto promuove innumerevoli iniziative, dettate da propositi come la diffusione delle opere cinematografiche (omaggi, rassegne, retrospettive...), la conservazione del patrimonio filmico (ovviamente, con un occhio di riguardo per la produzione dei fratelli inventori del cinema), la documentazione a beneficio di ricercatori, studenti e quant'altri, l'organizzazione di esposizioni e mostre in materia. Frémeaux stesso a curare, insieme al Presidente Bertrand Tavernier, un'importante collana editoriale di studi cinematografici patrocinata dall'Istituto, la Actes Sud Cinéma. Ed è sempre lui, sempre con la collaborazione di Tavernier, a promuovere il restauro massivo della produzione cinematografica dei fratelli Lumière: ben 1417 film dei loro 1425 di cui si è a conoscenza.

    [continua]
    •• 24.03.06 ••

    ring2006240306.jpg E' on line il bando del prestigioso Premio Ferrero 2006, organizzato dal Teatro Comunale di Alessandria in collaborazione con la Scuola Holden di Torino, e riservato a giovani autori di saggi e recensioni di argomento cinematografico. Un'occasione importante e autorevole per i nuovi talenti della critica e della saggistica sul cinema: ad essere premiati saranno il miglior saggio, la migliore recensione, e un terzo elaborato che riceverà lo speciale "Premio Scuola Holden". La premiazione si svolgerà nel quadro della quinta edizione di Ring!, il Festival della critica cinematografica che si terrà ad Alessandria dal 28 al 30 settembre 2006. Attenzione: il bando scade il 30 giugno 2006.
    Clicca qui se vuoi conoscere tutti i dettagli per partecipare al Premio.


    MAREMETRAGGIO240306_2.jpg
    Maremetraggio, giunto alla settima edizione, continua a dedicarsi alle scuole e al mondo dei giovani aspiranti filmmaker con il Premio Corallino.
    In linea con le passate edizioni, il festival presenterà i corti relizzati dagli studenti, suddivisi in due sezioni: miglior corto scuola medie inferiori, e miglior corto scuola medie superiori. La commissione che giudicherà i cortometraggi sarà composta e presieduta da esperti in materia cinematografica. Il festival sarà inoltre arricchito da conferenze stampa e incontri, con la possibilità, da parte dei ragazzi, di incontrare personalità del mondo dello spettacolo come l'attore Jonis Bascir, che ha consegnato il Premio Corallino nella passata edizione del festival.
    Le scuole potranno inviare i propri corti entro e non oltre il 15 maggio 2006. Per il bando e maggiori dettagli si pu?? consultare il sito del festival.


    •• 23.03.06 ••
    schermi damore230306_2.jpgSchermi d'amore, primo festival dedicato al melodramma cinematografico, compie dieci anni. Numerose le retrospettive e gli approfondimenti che, accanto al Concorso, festeggeranno questa decima edizione, che si terrà come sempre a Verona dal 24 marzo al al 2 aprile. Vincente Minnelli (A casa dopo l'uragano, La tela del ragno, Madame Bovary), tra i principali interpreti del melodramma hollywoodiano degli anni '50, sarà al centro di un'importante retrospettiva. La rassegna "Luci del nord" esplorerà il panorama della produzione melodrammatica dei paesi scandinavi, mentre "Il cielo in una stanza" proporrà una ricognizione del versante più sentimentale della filmografia dei Vanzina. Per scoprire gli altri appuntamenti in programma, si può visitare il sito ufficiale del festival.

    firenze_filmfestival230306.jpgArrivato ormai alla sue sesta edizione, il Sonar International Short Film Festival, rassegna e concorso internazionale di cortometraggi (a Firenze, dal 22 marzo al 1 aprile 2006) raddoppia. Accanto alle tre sezioni proposte nel festival dedicato al cortometraggio (Internazionale, Visual, per i film sperimentali, e Animazione) parte infatti la prima edizione del Firenze Film Festival, che prosegue fino al 25 aprile.
    Il Festival inaugura il proprio percorso con un consistente omaggio a Sergio Leone. Accanto alla retrospettiva integrale dell'opera del regista italiano verranno proposti incontri, materiali inediti, il documentario su Leone realizzato dal giornalista Gianni Minà,e soprattutto una mostra con foto di scena, animazioni multimediali ispirate ai film del maestro, gioielli e abiti di scena, le armi originali dei leggendari western. Tutto questo, dall'1 al 18 aprile, nella città di Firenze che vide la prima assoluta del celeberrimo Per un pugno di dollari.

    In rete:

    Sonar International Short Film Festival
    Firenze Film Festival


    •• 16.03.06 ••

    KoreaFilm Fest06.jpg
    Per il quarto anno consecutivo il Samsung Korea Film Fest fiorentino si appresta ad essere un'importante vetrina su una delle più vitali cinematografie di oggi. Tre le retrospettive previste: Park Chan-Wook, autore che dopo Oldboy è ormai lanciatissimo a livello mondiale; Kim Jee-Woon, che in patria ha riscosso notevoli successi di cassetta con film come The Quiet Family e A Tale Of Two Sisters, e che presto uscirà da noi (per la Lucky Red) con il sorprendente A Bittersweet Life apprezzatissimo a Cannes 2005; Song Il-Gon, figura in crescita e corteggiata dai festival (il suo Flower Island fu a Venezia nel 2001). Molti anche gli inediti in Italia, tra cui President's Last Bang, irriverente e molto discussa ricostruzione storico-satirica di un attentato al Presidente sudcoreano negli anni 70.
    Il festival si svolgerà tra il 31 marzo e il 10 aprile in tre sale: Auditorium Stensen, Alfieri Atelier, Cineteca di Firenze. L'Auditorium ospiterà anche un omaggio a Nam June Paik, grande artista sudcoreano scomparso di recente.
    M.G.


    •• 15.03.06 ••

    miff_Film_Festival150306_2.gifDal 30 marzo al 10 aprile torna il "Sundance milanese". E' giunto infatti alla sua sesta edizione il MIFF, che da anni si propone come ricca vetrina della produzione cinematografica indipendente di tutto il mondo. Un concorso per corto e lungometraggi, proiezioni fuori concorso, eventi speciali, incontri con i registi: dieci giorni all'insegna della promozione del cinema indipendente, con un ricco programma che comprende, tra gli altri, l'atteso noir diretto da Paul McGuigan, Lucky Number Slevin, con Morgan Freeman e Bruce Willis.
    Speciale apertura, il 28 marzo,con la proiezione di Bubble, ultima sperimentazione dell'autore di Full Frontal e Traffic, Steven Soderbergh.

    In rete: MIFF


    •• 13.03.06 ••

    cinema africano140306.jpg
    Si terrà come sempre a Milano, dal 20 al 26 marzo, la sedicesima edizione di uno dei più originali festival del panorama mondiale. Nata nel 1991 al fine di puntare lo sguardo sui linguaggi e i generi del cinema africano, la rassegna è diventata, nel corso degli anni e delle edizioni, più largamente rappresentativa del cinema del Sud del mondo, allargando i propri orizzonti anche ad Asia ed America Latina. Il festival è oggi un appuntamento atteso e irrinunciabile per chi vuole spiare attraverso la cellulosa un mondo infinitamente diverso dalla nostra vecchia Europa.
    Oltre al consueto concorso per lungometraggi e cortometraggi "Finestre sul mondo", e ai concorsi "Cortometraggi Africani" e "Documentari e non fiction Africani", quest'anno vedremo anche assegnare un Premio al Miglior Lungometraggio Africano. Tra i film in concorso da sottolinearre Zaina, La Femme seule e Tsotsi, vincitore dell'Oscar come miglior film straniero.

    In rete: il sito ufficiale


    •• 12.03.06 ••

    Dieter_150306_2.jpgDal 2001 direttore del Berlin Internationale Filmfestspiele, Dieter Kosslick nasce il 30 Maggio 1948 a Pforzheim, Germania.
    Studia Comunicazione, Scienze Politiche e Educazione a Monaco. Dopo essere stato assistente ricercatore all'università della capitale bavarese, si trasferisce ad Amburgo, dove dal 1979 lavorerà nell'amministrazione del sindaco Hans Ulrich Klose, per poi diventare portavoce della commissione per "l'uguaglianza delle donne".
    Nel 1982 abbandona la carica per lavorare come giornalista della rivista Konkret.
    L'anno successivo ottiene il ruolo di direttore del Film Office di Amburgo.
    Nel 1986 fonda lo European Low Budget Forum, e due anni dopo partecipa alla costituzione dell'EFDO (European Film Distribution Office) e ne rimane presidente fino allo scioglimento, nel 1996.

    [continua]
    •• 11.03.06 ••

    REDFORD_FAF.jpgFondatore del Sundance Film Festival, Robert Redford nasce il 18 giugno del 1937 a Santa Monica, California. Come molti studenti americani, Redford durante l'high school si avvicina allo sport, prediligendo il baseball. Proprio grazie allo sport ottiene una borsa di studio per l'Università del Colorado. Il periodo dell'università non è però dei migliori: sarà infatti estromesso prima dalla squadra e, in seguito, dall'università, per motivi legati all'alcool. Quella che però sembrerebbe essere l'inizio della fine si rivela invece un'occasione per accostarsi a qualcosa di diverso. Proprio in questi anni, infatti, Redford si accosta alla pittura, intraprendendo anche dei viaggi nella vecchia Europa per coltivare questa sua passione. Raggiunti discreti risultati, decide di tornare a casa.
    Trasferitosi a New York per frequentare il Pratt Institute, Redford scopre per la prima volta la recitazione, studiando dapprima scenografia, per iscriversi in seguito all'American Academy of Dramatic Arts. Da qui il passo verso il cinema è davvero breve: dopo una piccola parte in uno spettacolo di Brodway, nel 1962 fa il suo esordio sul grande schermo con Caccia di guerra.
    Ma il film che lo lancerà sugli schermi di tutto il mondo sarà A piedi nudi nel parco di Gene Saks.

    [continua]
    •• 10.03.06 ••
    premiodams_logo.jpg E' partita la quinta edizione del Premio Dams di Bologna, concorso e manifestazione all'insegna della multimedialità e della convergenza tra le arti che propone, quest'anno, alcune importanti novità: la sezione Arte del Premio si apre alle Accademie di Belle Arti, e la sezione Cinema raddoppia, proponendo, accanto alle produzioni cinematografiche di giovani autori, un concorso che valorizzi la produzione teorica e saggistica sul cinema. Al concorso farà seguito il Premio DAMS Festival, manifestazione con un ricco programma di eventi, proiezioni, incontri, spettacoli. Com'è tradizione, i nomi dei vincitori verranno resi noti nel corso della Notte DAMS, una serata di arte, musica e spettacolo che ospiterà nomi prestigiosi. Il bando del Concorso (che scade il 27 aprile) è disponibile sul sito del Premio Dams .

    bfm.jpgGiunto alla sua ventiquattresima edizione, il Bergamo Film Meeting (11-19 Marzo 2006) continua a farsi segnalare per l'importanza delle sue retrospettive. Senza trascurare il Concorso principale, che negli anni passati ha ospitato opere di grandi autori all'epoca poco conosciuti, ma in seguito "esplosi" a livello internazionale, come Abbas Kiarostami o Bela Tarr.
    Le riscoperte di quest'anno sono all'insegna del cinema inglese. Da una parte l'omaggio a David Lean, grande regista di kolossal celeberrimi (Lawrence d'Arabia, 1962, Il dottor Zivago, 1965) e sontuosi adattamenti letterari (Grandi speranze, 1946, Passaggio in India, 1984), un cineasta di inconfondibile eleganza. Sull'altro versante, un'interessante panoramica sui film britannici degli anni 70 e 80 incentrati in qualche maniera sulla musica rock.

    [continua]
    •• 08.03.06 ••

    Cortoons.jpg Si svolge a Roma, dal 26 al 28 aprile, la terza edizione di Cortoons, Festival Internazionale dedicato al cortometraggio di animazione.
    L'intera manifestazione è a ingresso gratuito e propone tre diverse sezioni: film in concorso provenienti da 20 Paesi, rassegne, seminari sulle tecniche di animazione in digitale.
    Il programma quest'anno propone, in anteprima italiana, una vasta panoramica di lavori di anime giapponesi e quattro retrospettive: produzioni di Pleix, community francese di digital artists; film realizzati dagli allievi della scuola americana Ringling School of Art and Design; i migliori lavori delle precedenti edizioni del MIAF (Melbourne International Animation Festival - Australia) e di Anima Mundi (Festival Internazionale di Animazione del Brasile).
    Per partecipare al concorso con il proprio corto, c'è tempo fino al 31 marzo 2006; la partecipazione è gratuita.
    Maggiori informazioni sul sito del festival


    •• 07.03.06 ••

    oscarmini.JPG Fanatic About Festival segue in diretta la notte deglio Oscar con un reportage in tempo reale che presenta news ed approfondimenti sul più ambito riconoscimento cinematografico del mondo.
    La magica notte delle stelle sarà inoltre commentata in una diretta radio web su Macchiaradio cui la redazione di FAF (Andrea Romeo, Marco Grosoli, Maurizio Buquicchio, Chiara Liberti e Vincenzo Bevar; grande assente la caporedattrice Valentina Re) parteciperà telefonicamente. In studio: Violetta Bellocchio, Matteo Bordone, Michele Boroni, Laura Carcano, Lorenzo De Marinis, Antonio Dini, Gianluca Neri, Simona Siri, Simone Tolomelli.


    •• 06.03.06 ••

    brokeback.jpg A sorpresa, spiazzando i molti che davano Lee vincitore, la spunta Crash, racconto corale interraziale che in patria ha ricevuto una consistente eco. Fino a questo punto, però era difficile prevederlo.
    Un blocco compatto guidava la corsa agli Oscar, ormai in dirittura di arrivo. La stessa cinquina, come non succedeva dai primi anni '80, concorre infatti sia per il Miglior Film che la Miglior Regia.
    Si tratta di Brokeback Mountain di Ang Lee (cui è andato Oscar per la miglior regia), l'amore di due cowboy gay nell'America profonda dagli anni 60 in poi; Capote di Bennett Miller, la genesi dolorosa di un capolavoro letterario ("A sangue freddo") condotta da un Philip Seymour Hoffman in stato di grazia; Goodnight and Good Luck di George Clooney, attenta disanima dello spinoso rapporto tra TV e maccartismo negli anni '50; il controverso e romanzato rescoconto della vendetta seguita all'attentato di Monaco in Munich di Steven Spielberg.

    [continua]
    oscar_2_060306.jpgE' finita con un quadruplo ex-equo la serata degli Oscar. A pari merito, con ben tre statuette, si sono piazzati I Segreti di Brokeback Mountain (Miglior Regia Ang Lee, Migliore sceneggiatura non originale e Migliore Attore non protagonista), King Kong (Migliori Effetti speciali, Miglior Suono e Miglior Montaggio Sonoro), Crash (Miglior Film, Migliore Sceneggiatura originale e Miglior Montaggio) e Memorie di una Geisha (Migliori costumi, Migliore Scenografia e Migliore Fotografia). Il film di Ang Lee supefavorito alla vigilia si è scontrato contro un muro di oppositori, riuscendo a portare a casa, è il caso di dirlo, "solo" tre statuette. Grande sorpresa invece per Memorie di Una Geisha e per Crash, eletto, un po' a sorpresa, Miglior Film. Tra i tanti altri premi da sottolineare come purtroppo nessuno dei tre italiani candidati sia riuscito a vincere nulla, ma nonostante tutto ha fatto piacere rivedere un film italiano, quello della Comencini, tra i primi cinque nella categoria dedicata ai film stranieri. Amaro in bocca anche per Capote che conquista un solo Oscar con Philip Seymour Hoffman, miglior attore protagonista. Il premio della migliore attrice protagonista è andato inceve a Reese Whiterspoon, interprete di un "poco nominato" Walk the Line. Una serata tutto sommato piena di sorprese quindi che come sempre ha creato scontenti e soddisfatti, davanti a delle premiazioni spesso contro tendenza. V.B.

    hoffman.capote.jpg Ed è proprio Philip Seymour Hoffman, a sbancare, a confermare le azzeccate scommesse. Sale sul palco, surclassa gli altri attori in lizza per la statuetta, e ringrazia, colmo di emozione e con un visibile tremolio delle mani.
    Nella sfida affilata per la conquista dell'ambita statuetta per il miglior attore protagonista, l'Academy sceglie le storie vere, vissute. Il favorito Philip Seymour Hoffman in Capote, che fa rivivere il celebre scrittore americano attraverso un minuzioso lavoro di mimetismo, finalmente salito al gradino di protagonista dopo i vari precedenti ruoli sempre nelle file secondarie, batte il protagonista di un altro biopic, Joaquin Phoenix che per Walk the Line ha vestito perfettamente i panni del cantante Johnny Cash, emulando gesti, abitudini ma soprattutto una capacità vocale strabiliante, davvero simile a quella di Cash.
    A tallonare i due, c'erano anche David Strathairn con l'arduo compito di portare sullo schermo un personaggio importante e realmente vissuto, il giornalista Edward R. Murrow in Good Night and Good Luck; a seguire il cowboy sensibile Heath Ledger di Brokebak Mountain, e fanalino di coda, Terrence Howard, aspirante rapper in Hustle & Flow. C.L.


    Reesewitherspoon.jpg Anche se i maligni sostengono che quest'anno non sia stato tra i più rosei per le attrici d'oltreoceano e non, la categoria non ha mancato di proporre diversi nomi interessanti. Alla fine della fiera la migliore è risultata essere Reese Witherspoon, che assieme a Joaquin Phoenix è stata rappresentante di un film finito troppo poco sotto la luce dei riflettori: Walk the Line. In nomination era arrivata anche Keira Knightley, che per Orgoglio e pregiudizio ha interpretato la bella Elizabeth Bennet. Abbastanza convincente anche Charlize Theron, che in un anno pieno di successi (ha partecipato anche a Match Point di Woody Allen) avrebbe potuto coronare il tutto con l'ambita statuetta. Brillante a dir poco anche Felicity Huffman in Transamerican, nei panni di un uomo che cerca in tutti i modi di diventare donna. Una parte complessa e delicata da mettere in scena, che la quarantenne di Belford ha saputo rendere in maniera davvero molto particolare. A chiudere il cerchio per le nomination del ruolo femminile va ricordata Judi Dench che ha interpretato il ruolo di una ricca vedova che cerca di combattere disperatamente la solitudine in Lady Henderson presenta. V.B.


    MIGLIOR FILM
    CRASH - Paul Haggis, Cathy Schulman

    MIGLIORE ATTORE PROTAGONISTA
    PHILIP SEYMOUR HOFFMAN in Capote

    MIGLIORE ATTRICE PROTAGONISTA
    REESE WHETERSPOON in Walk The Line

    MIGLIORE ATTORE NON PROTAGONISTA
    GEORGE CLOONEY in Syriana

    MIGLIORE ATTRICE NON PROTAGONISTA
    RACHEL WEISZ in The Costant Gardner

    MIGLIORE REGIA
    ANG LEE - Brokback Mountain

    MIGLIORE SCENEGGIATURA ORIGINALE
    CRASH

    MIGLIORE SCENEGGIATURA NON ORIGINALE
    BROKEBACK MOUNTAIN

    [continua]

    RobertAltm_Grani_385688_400.jpg Hollywood paga dunque il suo debito a uno dei cineasti che più ha snobbato nel corso degli anni: Robert Altman. Il suo Oscar alla carriera è un premio doveroso e coraggioso, per uno dei registi americani più instancabilmente innovatori, anche se i maligni sostengono che dopo gli anni 70 si sia un po' limitato a riprodurre la formula che aveva inventato con capolavori come Nashville o Un matrimonio. Un modo di raccontare l'America spesso corrosivo, quasi sempre corale, stratificato e capace di un naturalismo sorprendente con la sola forza dello stile, della sua macchina da presa mobilissima e discreta, che sa spiare dal vivo la vita a stelle e strisce come nessun'altra.
    Un autore estremamente versatile (dalla fantascienza di Quintet al camp di Popeye al giallo di Gosford Park a meteore indefinibili come California Poker a satire velenose come I protagonisti) che negli anni ha saputo però mantenere una visione del mondo (e un punto di vista morale) coerente e riconoscibile.
    M.G.


    labestianelcuore.jpg Non ce l'ha fatta il "nostro" La bestia nel cuore di Cristina Comencini, battuta da Tsotsi. La Comencini ha comunque il merito di aver riportato l'Italia tra i migliori cinque film stranieri, cosa che non accadeva dalla Vita è bella di Benigni. All'interno della categoria erano comunque ben diverse le tematiche affrontate dalle altre quattro pellicole in nomination, tutte incentrate sull'impegno sociale e sul tema storico. Da Joyeux Noël di Christian Carion, ambientato alle soglie della I Guerra Mondiale, alla coproduzione franco-tedesco-olandese Paradise Now, di Hany Abu-Assad incentrato sul conflitto Israelo-Palestinese. La Rosa Bianca, rappresentante della Germania, altra pellicola da sottolineare, segue le ultime ore di vita di Sophie Scholl , una giovane studentessa tedesca che insieme al fratello e pochi altri, nel 1943 in Baviera, tentò di opporsi al Nazismo con il gruppo della "Rosa bianca". Ha quindi vinto un'altra coproduzione, questa volta tra Gran Bretagna e Sud Africa, Tsotsi
    la storia di un bambino nato e cresciuto in una baraccopoli nella periferia degradata di Johannesburg, in Sudafrica.
    V.B.


    Clooney-syriana.jpg Nella cinquina per il miglior attore protagonista, l'ha spuntata George Clooney e la sua impegnata e importante interpretazione nel film Syriana. Clooney, in gara con Syriana e Good Night and Good Luck, agguanta così la statuetta battendo il bel Jake Gyllenhall partner di Heath Ledger, nel pluricandidato Brokeback Mountain. La lista continuava con il bravo Paul Giamatti, che affiancava il pugile Russel Crowe nel drammatico Cinderella Man. Qualche chance verso l'ambita statuetta sembrava averne anche Matt Dillon per Crash. Chiudeva il cerchio William Hurt per il ruolo di Richie Cusack, nel thriller A History of violence di David Cronenberg. C.L.


    _rachel_weisz.jpg Rachel Weisz si aggiudica l'Oscar per la categoria di miglior attrice non protagonista. L'attrice del poco premiato The Costant Gardner ha vinto contro una accanita concorrenza da affrontare,seppure quest'anno non siano state molte le parti importanti interpretate da donne. In una categoria che da molti è stata battezzata delle giovani promesse, le proposte non sono mancate. Se all'interno delle varie categorie abbiamo trovato i soliti 4-5 film, qui le cose sono andate diversamente essendo apparse diverse novità. Junebug è stato rappresentato da una discreta Amy Adams. Capote inoltre ha ricevuto un'ennesima nomination con Catherine Keener mentre Michelle Williams è stata l'unica donna candidata per il già super premiato I segreti di Brokeback Mountain. A chiudere l'elenco delle nomination troviamo Frances McDormand che grazie alla brillante interpretazione in North Country si è meritata la candidatura per l'ambita statuetta. Anche qui quindi una bella battaglia tra attrici che certamente non scompariranno dal panorama mondiale. V.B.


    crash_dillon_newton.jpg Dopo la nomination dell'anno scorso per Million Dollar Baby, Paul Haggis vince la statuetta per la sceneggiatura di Crash, film altmaniano sullo sfondo di una soffocante Los Angeles.
    Un'edizione degli Oscar improntata sulla valorizzazione dei talenti del cinema indipendente: per confermarlo basta scorrere le nomination per la migliore sceneggiatura originale. L'Academy ha scelto una cinquina nella quale non figurano blockbuster. Spicca il nome di Woody Allen, il cui accurato affresco dell'alta società inglese, Match Point, tenterà di sfatare la tradizione nega la statuetta al regista newyorkese. Insieme a quest'ultimo, due soggeti a carattere fortemente politico: il thriller di ambientazione mediorientale Syriana e la parabola dei martiri del maccartismo di Good Night, and Good Luck. Nel primo Stephen Gaghan sperimenta una radicale destrutturazione dello script, nel secondo Clooney e Heslov costruiscono un racconto corale e di atmosfera. Infine un outsider, trionfatore al Sundance, l'indipendente The Squid and the Whale sceneggiato da Noah Baumbach.
    M.B.


    History-Of-Violence.article_0.jpg Brokeback Mountain sfiora l'en plein, vincendo anche nella categoria delle sceneggiature non originali. Il soggetto è di Diane Ossana e dell'autore di western Larry McMurtry. Dan Futterman è invece sceneggiatore di Capote, tratto dal libro di Gerald Clarke sull'esperienza del grande scrittore americano, alle prese col suo classico A Sangue Freddo. Il mediocre fumetto noir di John Wagner, A History of Violence, è stato plasmato e stravolto da Josh Olson, capace di rendere le atmosfere della gangster-story perfettamente cronenberghiane. Controverse le sceneggiature di Munich e The Constant Gardener. La prima, tratta dal libro storico di George Jonas, è una ricostruzione della strage delle Olimpiadi del 1972. La seconda, adattata da Jeffrey Caine, proviene dalla spy-story di John le Carré, ambientata nell'Africa devastata dalle multinazionali. M.B.

    constant-gardener-the-20050804003504013-000.jpg Vince Crash, un intricato labirinto di punti di vista, impronatato sulla coralità dei molteplici personaggi, e strutturato in un complesso montaggio architettonico realizzato da Hughes Winborne.
    Una delle poche nomination, consolatorie, per l'ultimo film di Ron Howard, va al montaggio classico di Cinderella Man, realizzato da Daniel P. Hanley e Mike Hill. Claire Simpson è autrice del montaggio più originale, quello di The Constant Gardener, convulso e frammentario, strutturato in un vortice di flashback e flashforward. Dinamico e accattivante, come ormai assodato negli ultimi lavori di Spielberg, il ritmo di Munich, montato da Michael Kahn, capace di dare slancio ad un film altrimenti troppo denso. Michael McCusker ha realizzato il montaggio "musicale" di Walk the Line, cimentandosi con le riprese dei concerti, ricostruiti nel film sulla star del country Johnny Cash.
    M.B.


    08_small.jpg Uno dei grandi esclusi dalla competizione principale degli Oscar 2006 è stato sicuramente King Kong. Il colosso di Peter Jackson, spodestato senza tanti complimenti da Miglior Film, Miglior Regia e analoghi, diventava dunque subito il film da battere per la categoria degli Effetti Speciali. La casa responsabile degli effetti di King Kong è la WETA di Jackson, che ha partecipato anche agli effetti speciali di Le cronache di Narnia, uno dei tre concorrenti, insieme alla lucasiana Industrial Light and Magic. Quest'ultima è la principale responsabile degli effetti del terzo candidato: La guerra dei mondi di Spielberg. Più che uno scontro tra film, in questo senso, uno scontro tra le due compagnie principali oggi sulla piazza nel settore.
    Uno scontro vinto dalla WETA, che ha così riscattato le enormi ambizioni (artistiche, produttive e quant'altro) di un progetto, King Kong, verso il quale il pubblico non è stato eccessivamente favorevole.
    Ma è anche una consacrazione personale di Richard Taylor, coordinatore degli effetti speciali, partner di lunga data del regista neozelandese, arrivato ormai al quinto Oscar, dopo i due (oltre che per gli effetti anche per il trucco) per Il signore degli anelli: La compagnia dell'anello e i due (sempre effetti e trucco) per Il signore degli anelli: Il ritorno del re.
    M.G.


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    Il premio per la fotografia raduna quest'anno un gruppo di talentuosi "cinematographers" più o meno giovani, nessuno dei quali ha comunque mai raggiunto un riconoscimento maggiore.
    Dalle oscurità di Batman Begins (grazie all'esperto Wally Pfister), alle luminosità aurorali del messicano Lubezki (The New World) e a quelle dolenti di Brokeback Mountain (Rodrigo Prieto), al bianco e nero di Robert Elswit (Good night, and Good luck).
    La consacrazione però è per Dion Beebe (Memorie di una geisha) direttore della fotografia già di una certa esperienza (si è imposto all'attenzione con gli ultimi film di Michael Mann e Jane Campion), e dallo stile riconoscibile, giocato su tonalità notturne e taglienti.
    M.G.


    Wallace & Gromit.jpg In una categoria che a spallate prova a farsi spazio nel panorama dei festival internazionali, si aggiudica il premio come miglior film di animazione Wallace & Gromit: La maledizione del coniglio mannaro, commedia brillante in cui l'ormai celebre inventore Wallace e il suo fedele cane Gromit sono chiamati a disinfestare la residenza di Lady Tottington che ha subito una vera e propria invasione da parte di insaziabili animaletti. Un'ottima sfida all'interno di una categoria che a spallate prova a farsi spazio nel panorama dei festival internazionali. Seppure siano solo in tre a rappresentare la categoria agli Oscar di quest'anno, si tratta senza dubbio di pellicole quanto mai significative. Altro concorrente di lusso era infatti la pellicola di un Tim Burton in forma smagliante, La Sposa Cadavere, simpatica e certamente originale non solo per quanto riguarda gli effetti speciali, ma soprattutto per la particolare sceneggiatura. Altrettanto interessante sembra essere Il Castello errante di Howl, parabola sulla terza età e sull'arte di affrontarla senza angosce. Da un po' di tempo a questa parte le più importanti case di produzione non mancano di sfornare almeno un film di animazione all'anno. La ricetta funziona, attira e sembra incuriosire il pubblico. Sfatato il tabù che legava questo genere di film ad un pubblico di bambini, trame e pellicole hanno offerto davvero un'ampia scelta. V.B.

    bestiacuore.jpg Come spesso succede, anche quest'anno l'Academy concede diverse soddisfazioni all'Italia sul lato tecnico, candidando alla statuetta diverse "maestranze" di prestigio.
    Per Gabriella Pescucci, costumista, non è nemmeno una novità. Già nel 1990 ricevette la nomination per Le avventure del barone di Munchausen, e nel 1994 si portò addirittura a casa l'Oscar per L'età dell'innocenza. Questa volta, candidata per La fabbrica del cioccolato, non è riuscita a vincere, ma ha comunque aggiunto un riconoscimento di pregio a una carriera già molto premiata.
    Nulla di fatto nemmeno per il pisano (trapiantato a Londra) Dario Marianelli per la miglior colonna sonora originale (di Orgoglio e Pregiudizio), la cui nomination è comunque una prima consacrazione di spicco dopo una lunga gavetta di scores, oltre che per il cinema, anche per il teatro e la TV.
    Non è riuscita a portare a casa l'ambita statuetta neanche Cristina Comencini, che ha comunque riportato in auge l'Italia nella categoria di Miglior film straniero con La bestia nel cuore. Negli States il film (che uscirà poco dopo la cerimonia) è stato accolto in modo abbastanza favorevole criticamente, il che fa ben sperare. M.G.


    Jon_Stewart.jpg Dopo la discutibile prestazione del volto di talk show David Letterman qualche anno fa, tutto ci si poteva aspettare dal comitato organizzatore degli Academy Awards salvo che far cadere di nuovo la scelta su un personaggio del piccolo schermo. Invece è toccato a Jon Stewart. Evviva, dicono quelli (pochi) che lo conoscono al di fuori degli Stati Uniti.


    Violetta Bellocchio

    [continua]
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