•• 31.01.06 ••

goldenglobe060206.jpgLa valanga di nomination (ben sette) non viene smentita. è Brokeback Mountain di Ang Lee ad aggiudicarsi il Golden Globe 2006 per il miglior film drammatico, insieme ad altri tre premi: per la regia, per la sceneggiatura e per la miglior canzone originale. La love story dei due cowboy gay raccoglie i frutti di una ben nota strategia di lancio: uscita in poche sale, che aumentano di settimana in settimana insieme agli spettatori, al passaparola, agli apprezzamenti della critica, al timido strascico polemico e, appunto, ai riconoscimenti ufficiali. I riflettori dell'Academy Award, a poche settimane dalla consegna dei premi, sono naturalmente puntati su questo film, che esce ora in Italia distribuito dalla Bim con il titolo I segreti di Brokeback Mountain.


[continua]
•• 24.01.06 ••
060124rotterdam.jpg Il Film Festival di Rotterdam segue la via aperta dal Biografilm Festival e si apre al genere biografico inagurando la sezione Vita Brevis nell'ambito della sua 35° edizione: 15 film di fiction e documentari di argomento biografico da vari paesi.

Secondo i curatori della sezione, l'attenzione al film biografico è molto forte in questo periodo e il fenomeno è legato al cinema più innovativo che mescola generi e tecniche. In programma vi saranno la prima mondiale della nuova opera del regista armeno Harutyun Khachatryan, Return of the Poet, sull'opera del poeta nazionale armeno Ashugh Jivani. La biografia di Gustav Klimt di Raul Ruiz con John Malkovich nei panni dello straordinario pittore austriaco (Klimt) con Sandra Ceccarelli tra gli interpreti. Il Caravaggio di Mario Martone (Caravaggio, l'ultimo tempo), il cortometraggio francese Cindy, the Doll is Mine di Bertrand Bonello, Good Night, and Good Luck di George Clooney, tra i protagonisti della scorsa edizione della Mostra di Venezia, Il silenzio dell'allodola di David Ballerini e Il Sole di Alexander Sokurov dedicato alla figura dell'imperatore Hiro Hito.


060124cannes.jpg Il Codice da Vinci, il film di Ron Howard tratto dal bestseller di Dan Brown, aprirà, fuori concorso, il 59° Festival di Cannes il prossimo 17 maggio.
Il film, prodotto da Brian Grazer e John Calley per la Columbia Pictures, sarà interpretato da Tom Hanks e dalle star francesi Audrey Tautou e Jean Reno e uscirà in tutto il mondo il 19 maggio.
Chi ha familiarità con il romanzo sa che il Codice da Vinci è particolarmente legato al mondo francofono e alla storia francese, un motivo in più per aspettarsi un'accoglienza particolarmente entusiasta dal pubblico della Croisette, sempre aperto alle grandi produzioni internazionali, ma che non disprezza i toni gallicanesi.

Cliccando sull'immagine qui sotto potete accedere alla pagina del trailer di Il Codice da Vinci.

Vieni su Fanaticaboutfilms.it per il trailer del film
•• 23.01.06 ••
060123sundance.jpg Fare del cinema oggi vuol dire sempre più frequentemente scendere a compromessi, assoggettare le componenti creative alle spietate regole del mercato. E se questo è un problema che non tocca registi ed autori consolidati dal tempo e dai successi, si rivela una vera e propria forca per molti talenti emergenti che spesso non riescono neanche a superare l'esame del primo botteghino. Negli ultimi anni però il fenomeno del cinema indipendente ha preso piede un po' in tutto il mondo, trascinando con se sull'onda dell'entusiasmo registi come Tarantino o Rodriguez. Questo non vuol dire che stiamo per assistere ad una svolta generazionale per il cinema contemporaneo, ma piuttosto che molti hanno cercato di puntare quantomeno un riflettore su chi va controcorrente producendo film a basso costo dal successo inaspettato. Tra questi, sicuramente un ruolo importante da oltre vent'anni lo ha svolto il Sundance Film Festival, organizzazione no-profit fondata da Robert Redford nel 1981 con lo scopo, per l'appunto, di dare spazio e risonanza alle cinematografie indipendenti americane e d'oltre oceano. Se molti continuano ad affermare che anche in questo caso la spinta innovatrice e l'indipendenza, sia andata via via sgretolandosi negli anni, il festival continua nel suo intento, riuscendo ogni anno a lanciare talenti e ottime pellicole nel panorama mondiale.
[continua]
•• 11.01.06 ••
060111cannes.jpgSono onorato dal fatto che Gilles Jacob, Thierry Frémaux e il loro team mi abbiano chiesto di vestire i panni di Presidente della giuria per il Festival del 2006. Queste le parole di Wong Kar Wai, primo regista cinese ad essere proclamato Presidente della kermesse francese. La 59° edizione del Festival di Cannes avrà luogo dal 17 al 28 maggio e, come detto, vedrà il ritorno sulla Croisette del cineasta, già presente a Cannes nel 1989 con il suo primo film As tears go by, nel 1997 con Happy together, vincendo anche il premio alla regia, nel 2000 con In the mood for love e più recentemente con il film 2046. L'autore di Hong Kong express e Angeli perduti, parlando della città francese ha affermato: “Ogni città ha il suo linguaggio. A Cannes, il linguaggio è quello dei sogni. E non è facile giudicare i sogni degli altri, né confrontare sogni tra loro. C'è un detto cinese che dice: non puoi aspettare sempre che tiri vento, ma devi lasciare sempre la finestra aperta. Con gli altri giurati potrà condividere i sogni creati da alcuni tra i maggiori talenti nel cinema contemporaneo. E cercheremo di tenere sempre la finestra aperta.”
[continua]
•• 04.01.06 ••

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Un festival in continua crescita, che anno dopo anno è diventato, da evento "di nicchia" per una circoscritta schiera di appassionati, un'occasione immancabile per far luce su una parte sempre più cruciale del panorama cinematografico mondiale.
Questa ottava edizione, che si terrà a Udine dal 21 al 29 aprile, conferma infatti l'espansione dell'anno precedente, in cui alla sede storica del Teatro Nuovo si sono affiancate le sale del Visionario. Ben sessanta i titoli presentati, tutti in anteprima assoluta, che daranno conto dei nuovi sviluppi delle cinematografie di Cina, Hong Kong, Giappone, Corea del Sud, Tailandia, Taiwan, Singapore.
Ma gli occhi sono puntati soprattutto su "L'Asia canta", la prima retrospettiva occidentale dedicata al fenomeno dei musical panasiatici, dai film cinesi degli anni '50 e '60 al remake filippino di La febbre del sabato sera, con molte altre sorprese ancora.
M.G.

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