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•• 15.02.06 ••
Fabrizio Grosoli

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Modenese, nato nel 1954, inizia la sua carriera nel campo della critica cinematografica e dell'organizzazione culturale. E' stato responsabile dell'Ufficio Cinema del Comune di Modena; ha collaborato a Ciak (dal 1985 al 1990), Cinema e Cinema, Cineforum. Ha pubblicato e curato libri sul cinema tedesco (Cinema tedesco degli anni '70, scritto con Omer Pignatti; Werner Herzog della collana monografica edita da Il Castoro, co-autrice Elfi Reiter), francese (Cinéma beur: generazione zero: il cinema dell'emigrazione araba in Francia scritto insieme a Piera Detassis) e italiano.
Molto importante la sua esperienza festivaliera. Per quasi dieci anni, dal 1988 al 1997, è stato uno dei quattro direttori artistici (gli altri erano Alberto Farassino, Miro Gori e Roberto Silvestri) di RIMINICINEMA. Più di recente, è stato tra i selezionatori del Festival del Cinema Europeo di Lecce, della sezione DocItalia del Torino Film Festival, del concorso internazionale documentari del festival triestino Alpe Adria Cinema, nonché della Mostra del Cinema di Venezia tra il 1999 e il 2001 (la gestione di Alberto Barbera). Tornerà poi sul Lido per l'edizione 2003 in veste di co-responsabile (con Serafino Murri) della sezione Nuovi Territori, per la quale seleziona i documentari.

Altrettanto significativo è il suo lungo impiego nel settore televisivo privato, che dà il la alla sua carriera di produttore. Lavora a Tele+, la prima pay-tv italiana, dal suo debutto nel 1990 fino al 2003 (anno del passaggio a SKY); dapprima come responsabile della programmazione della sezione cinema, e in seguito come caporedattore dell'informazione cinematografica. Poi, dal 1997, commissioning editor per il cinema e il documentario: in quest'ambito ha partecipato direttamente alla produzione di circa 100 documentari italiani.
Forte di questa intensa attività produttiva, dopo il 2003 passa alla Fandango di Domenico Procacci, dove è responsabile dell'area non-fiction (Fandango Doc), sia per quanto riguarda la produzione che per la distribuzione theatrical e home video.
Un percorso, quello di Grosoli, che è dunque sempre più marcatamente segnato dal documentario. Non solo in ambito strettamente produttivo: nel 2006 infatti ritorna ai Festival, in qualità di direttore di Anteprimadoc Bellaria Film Festival, e vi imprime una netta virata in questo senso. Come si legge dalle note in occasione della presentazione del suo incarico alla stampa: "Pur nel rispetto dell'identità culturale costruita negli anni dal Festival e del lavoro appassionato delle precedenti direzioni, il nuovo corso di Anteprimadoc Bellaria Film Festival si caratterizzerà in modo determinante, se non esclusivo, per l'attenzione rivolta al documentario, una delle manifestazioni cinematografiche più interessanti di questo periodo e che già ha avuto modo di emergere con chiarezza nelle ultime edizioni".

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