Community
banner_def.gif
Cerca il festival

Ultimi Post
•• 11.10.04 ••
Giornate del Cinema Muto

width=110


Il programma della 23a edizione delle Giornate del Cinema Muto (9-16 ottobre 2004), che avrà al centro una grande rassegna dedicata a Dziga Vertov, celebrato a cinquantíanni dalla morte, sarà il più ampio sinora realizzato e impegnerà al massimo sia il Teatro Zancanaro che il Cinema Ruffo. Líapertura sarà affidata al capolavoro comico The General (1927; titolo dellíedizione italiana: Come vinsi la guerra) di Buster Keaton con líaccompagnamento dellíAlloy Orchestra (líevento sarà replicato il giorno seguente a Cinemazero, a Pordenone), e la chiusura al thriller brillante The Cat and the Canary (1927; distribuito in Italia come Il castello degli spettri) con la partitura composta da Neil Brand, diretta da Timothy Brock e presentata a Sacile in anteprima mondiale. Ma gli eventi musicali non si limitano a questi due classici.

Il programma della 23a edizione delle Giornate del Cinema Muto (9-16 ottobre 2004), che avrà al centro una grande rassegna dedicata a Dziga Vertov, celebrato a cinquantíanni dalla morte, sarà il più ampio sinora realizzato e impegnerà al massimo sia il Teatro Zancanaro che il Cinema Ruffo. Líapertura sarà affidata al capolavoro comico The General (1927; titolo dellíedizione italiana: Come vinsi la guerra) di Buster Keaton con líaccompagnamento dellíAlloy Orchestra (líevento sarà replicato il giorno seguente a Cinemazero, a Pordenone), e la chiusura al thriller brillante The Cat and the Canary (1927; distribuito in Italia come Il castello degli spettri) con la partitura composta da Neil Brand, diretta da Timothy Brock e presentata a Sacile in anteprima mondiale. Ma gli eventi musicali non si limitano a questi due classici. Tra gli altri accompagnamenti speciali, quello della band Tillieís Nightmare che mercoledì 13 suonerà per Tillieís Punctured Romance (Il romanzo di Tillie; 1914) di Mack Sennett, primo lungometraggio slapstick della storia del cinema, con Mabel Normand, Marie Dressler e un giovane Charlie Chaplin; mentre venerdì 15 il duo composto da Ulrich Kodjo Wendt e Anne Wiemann interpreterà musicalmente Vesnoi (A primavera; 1929) di Mikhail Kaufman.





Dziga Vertov (1896-1954), il cineasta che negli anni '20 del grande cinema sovietico ha portato alle estreme conseguenze la volontà rivoluzionaria di trasformare le forme della visione e della vita, lascia un'opera di grande invenzione visiva, che per la prima volta potremo conoscere in tutta la sua completezza, dai primi cinegiornali del 1918 all'enciclopedico L'uomo con la macchina da presa (Chelovek s kinoapparatom) che nel 1929 conclude la fase muta della sua opera, la più libera dalle normalizzazioni del potere. Ma vedremo anche la versione muta da lui ricavata da uno dei suoi maggiori film sonori, Tre canti su Lenin (Tri pesni o Lenine) completato tra il 1935 e il 1938, quando alcune sale sovietiche ancora proiettavano solo versioni mute. Scopriremo inoltre l'opera del grande fratello minore Mikhail Kaufman, suo operatore fino al 1929, anno in cui il film da lui diretto Vesnoi (A primavera) risponde al capolavoro di Vertov decantandolo classicamente. Vedere a breve distanza i due film sarà sicuramente una grande esperienza paragonabile alla compresenza in una mostra di due dipinti sullo stesso soggetto che arrivano a soluzioni opposte.

Nato Denis Arkadievich (o, secondo la variante ebraica, David Abelevich) Kaufman, a Bialistok (oggi in territorio polacco), Dziga Vertov assume già con lo pseudonimo ("trottola") la volontà di un libero movimento nelle forme creative, prima con la scrittura, poi nel cinema. Ispirandosi alla radicalità futurista, raggiunge la massima bellezza a partire dalla distruzione delle forme arretrate. E la sua volontà di politicizzazione fino alla negazione dell'arte stessa ci lascia un cinema di incessante invenzione e dal fascino incontrollato. Non a caso i cineasti moderni più visionari, da Makavejev a Pelesjan, partono dalla libertà del montaggio di Vertov.

Con Vertov scopriremo nella rassegna le figure di suoi collaboratori come l'artista Aleksandr Rodchenko (realizzatore dei titoli) e la montatrice Elisaveta Svilova, moglie del regista. Ma in una visione allargata dei fermenti di fine decennio vedremo anche due film scritti da Lilia Brik, tra cui Opium (1929), opera di radicale propaganda antireligiosa, e K scastlivoj gavani (Verso il porto felice), 1930, di Vladimir Erofeev, provocatoria premonizione della nazificazione tedesca.

La rassegna, resa possibile grazie alla generosa collaborazione dellíArchivio Russo di Stato del Documentario e della Fotografia di Krasnogorsk (RGAKFD) e del Filmmuseum di Vienna, è curata da Yuri Tsivian, massimo conoscitore del cinema muto russo ben noto ai frequentatori del festival, che pubblicherà per l'occasione un volume antologico edito dalle Giornate, Lines of Resistance: Dziga Vertov and the Twenties.



Asquith e gli altri: cinema inglese da riscoprire

In aperto contrasto con il programma vertoviano ñ rispetto al quale si colloca allíestremo opposto sia politicamente che artisticamente ñ è la sezione dedicata ai dimenticati del cinema inglese. Il periodo muto di questa cinematografia, con líeccezione di Alfred Hitchcock, rimane uno dei territori ancora inesplorati dalla storia del cinema. Per decenni si è ipotizzato che non ci fosse nemmeno stato un cinema muto inglese, e solo grazie allíannuale Nottingham Silent Weekend líequivoco è stato definitivamente rimosso. La selezione che sarà presentata a Sacile a cura di Bryony Dixon, del British Film Institute e co-organizzatrice dellíappuntamento di Nottingham, mostrerà al pubblico internazionale di quale energia e capacità inventiva fossero capaci i registi inglesi di quel periodo. Uníautentica scoperta sarà líopera giovanile di Anthony Asquith (1902-1968): Underground (1928), Shooting Stars (1928) e A Cottage on Dartmoor (1929), girati a soli 26-27 anni. Graham Cutts, che ebbe una certa influenza sul giovane Hitchcock, sarà rappresentato dal thriller Triumph of the Rat (1926), mentre del genio dimenticato di Guy Newall ci saranno due esempi, The Lure of Crooning Water (1920) e Fox Farm (1922). Altri due film notevoli, ingiustamente oscurati dal remake in versione sonora, sono The Ghost Train (1927) e The Informer (1922), rispettivamente di Geza von Bolvary e Arthur Robison, autori temporaneamente emigrati in Gran Bretagna.


Trackback
Indirizzo da utilizzare per il trackback di questo post:
http://www.fanaticaboutfestivals.it/mt/mt-tb.cgi/334 [copia]
FAQ
IGrandiFestivalGiffoni.jpg
E' dedicato a Giffoni Experience il primo numero della collana I Grandi Festival, con la quale Festival of Festivals racconta i valori delle principali manifestazioni italiane, ne segnala le eccellenze, racconta e conserva la storia. Un’operazione editoriale in grado di consacrare e divulgare i contenuti e la storia dei festival più importanti d’Italia.
Richiedi subito la tua copia a 9,90€!

Partners




intermedia mmh

FAFI
Il passato e il presente
Feed and info