Si è conclude, almeno nella sua parte più strettamente da sala, domani sera, con la proiezione di Merci Docteur Rey di Andrew Litvack la diciottesima edizione del Festival Internazionale di Cinema Gaylesbico e Queer Culture. Ma dal 2 giugno continuerà l'omaggio a Derek Jarman con Ho camminato dietro al cielo, un teatrale dai diari e dai film di Derek Jarmam, per la regia di Aldo Cassano

Il festival festeggia dunque quest'anno i suoi diciotto anni. Diciotto anni spesi a promuovere e scoprire l'universo gay e lesbico, includendo anche il più ampio concetto di Queer culture. Ovvero tutto quel fermento che ruota intorno all'identità di genere e non solo, che agita l'ambiente underground, sia per quanto riguarda la musica che la letteratura e le arti figurative.

I film di quest'anno documentano le molteplici contraddizioni che ruotano intorno all'universalità della storia della comunità gay, non ancora pienamente integrata nella vita urbana. Protagonisti di questi pensieri sono le storie d'amore, le solitudini, la ricerca di un'identità, le invenzioni e le sperimentazioni sul concetto di famiglia alternativa. Visioni che hanno illuminato lo schermo del festival, ricordandoci che per molti essere gay significa ancora oggi anche avere il dovere di lottare contro le ingiustizie.