Community
banner_def.gif
Cerca il festival

Ultimi Post
•• 01.02.05 ••
Sundance: conferme e sorprese
050201sundance.jpg Si è conclusa, in modo abbastanza prevedibile, l'edizione 2005 del Sundance Film Festival. A vincere la competizione del Festival di Park City è stato Forty Shades of Blue, di Ira Sachs, film che racconta di una donna russa disposta a sposare un uomo con il doppio dei suoi anni pur di poter entrare negli Stati Uniti. Miglior Documentario Why We Fight di Eugene Jarecki, che, ripendendo il titolo ai celebri filmati di propaganda degli anni quaranta documenta i molteplici interessi dell'industria delle armi nell'esercito americano.
Tutto secondo programma, anche troppo forse.
Quelle che sono state le vere sorprese di quest'edizione le scopriremo solamente nei prossimi mesi, quando usciranno con il contagocce nelle sale italiane. Da tenere d'occhio comunque Kung Fu Hustle di Stephen Chow, regista del troppo sopravalutato Shaolin Soccer. Il film è stato però accolto con particolare entusiasmo anche da parte di quel pubblico ormai smaliziato rispetto al cinema dell'estremo oriente.
Ottima accoglienza anche per Lonesome Jim, terzo lungometraggio di Steve Buscemi, liberatosi ormai della nomea di attore che gioca a fare il regista e diventato autore a pieno titolo. Il film è interpretato da Casey Affleck e Liv Tyler. Seguendo la tendenza del momento, anche al Sundance si è fatto un gran parlare di documentari. I titoli che hanno maggiormente colpito l'interesse del pubblico e della critica sono The Aristocrats di Penn Jillette e Paul Provenza, The Devil and Daniel Johnston di Jeff Feuerzeig e Grizzly Man di Werner Herzog. Pochi dubbi su quest'ultimo. Herzog è tornato a ritmi lavorativi frenetici e tira fuori un documentario nuovo praticamente ogni tre mesi. Grizzly Man parla di Timothy Treadwell, un uomo che, per 13 anni, tutte le estati, ha filmato orsi Grizzly in Alaska, fino a finirne mangiato da uno. Il regista tedesco intervista amici, parenti, il patologo e filma se stesso mentre ascolta la traccia audio dell'ultima, fatale, ripresa di Treadwell. Herzog, insomma! Basta la parola.
The Aristocrats riunisce il fior fiore della comicità americana, da Trey Parker a Whoopy Goldberg, per raccontare 105 diversi modi in cui può venir raccontata una barzelletta. Come in un festival di Jazz, viene data una traccia, mai eseguita due volte nello stesso modo. Si tratta del punto di partenza per raccontare il mondo degli stand up comedian americani.
The Devil and Daniel Johnston è dedicato, appunto, a Daniel Johnston, maniaco depressivo e genio della musica. Cresciuto in una famiglia fondamentalista cristiana, Johnston, fin da bambino, crea fumetti e gira film in super8. La famiglia, ovviamente, reprime il suo talento, svilupando il suo disagio mentale. Va a finire che Johnston pubblica trenta dischi, diventa genio della musica e resta con i suoi problemi mentali.


>> Sundance Film Festival
>> Kung Fu Hastle
>> Werner Herzog Film
>> The Devil and Daniel Johnston


Lo stesso argomento su google altavista virgilio exalead msn

Trackback
Indirizzo da utilizzare per il trackback di questo post:
http://www.fanaticaboutfestivals.it/mt/mt-tb.cgi/132 [copia]
FAQ
IGrandiFestivalGiffoni.jpg
E' dedicato a Giffoni Experience il primo numero della collana I Grandi Festival, con la quale Festival of Festivals racconta i valori delle principali manifestazioni italiane, ne segnala le eccellenze, racconta e conserva la storia. Un’operazione editoriale in grado di consacrare e divulgare i contenuti e la storia dei festival più importanti d’Italia.
Richiedi subito la tua copia a 9,90€!

Partners




intermedia mmh

FAFI
Il passato e il presente
Feed and info