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•• 17.02.05 ••
Berlino a met?� strada
050217berlino01.jpg Che quest'anno al Festival di Berlino ci siano meno glamour e meno Hollywood è testimoniato anche dalla riduzione dello spazio concesso alla Berlinale sui quotidiani italiani. L'anno scorso almeno una pagina al giorno era garantita, quest'anno gli inviati da Berlino faticano ad ottenerne mezza. E, facendo i debiti paragoni, anche i giornali tedeschi sembrano aver fatto un mezzo passo indietro. Se la Frankfurter Allgemeine Zeitung dedica uno speciale interamente alla Berlinale, la Suedeutsche Zeitung (l'altro più importante quotidiano tedesco) segue l'evento un po' sottotono, come se in fondo fosse roba da berlinesi, che non riguarda i bavaresi.
Così è quasi normale che, dopo giorni di kamikaze, campi di concentramento e presidenti morenti, appena si parla di sesso i titolisti dei quotidiani italiani ci si buttino a corpo morto.

Il Corriere della Sera titola a tutta pagina Debutta a Berlino il porno-musical d'autore. Per fortuna ci pensa Tullio Kezich a spiegare che si sta parlando di The wayward cloud, il nuovo film, in concorso, di Tsai Ming Lian, film quasi porno "L'ingroppata è artistica" si chiede Kezich, citando Sordi. La risposta, in questo caso, è abbastanza negativa. Il critico milanese parla di un godardismo che sa di aceto, un film che ha fatto sonnechiare più di uno spettatore in sala.

Su Repubblica, invece, George Michael ruba la scena a tutti con Una Storia Diversa, documentario sulla sua vita, presentato nella sezione Panorama. Il cantante è venuto a Berlino a presentare il film, dando ai fotografi e gossipari qualche ora di gioia. Il documentario ripercorre la carriera di Michael, dal periodo degli Wham ai contrasti con la Sony, che li costarono un silenzio lungo qualche anno, fino al famigerato "incidente" in un bagno di Los Angeles, diventato poi tema di un suo video.
050217berlino02.jpg La Frankfurter Allgemeine Zeitung dedica invece un ampio servizio a Das Goebbels-Experiment, documentario di Michael Kloft e Lutz Hachmeister su Josef Goebbels, il ministro della progaganda nella Germania nazista. Si tratta di un documento eccezzionale: i due autori infatti portano sullo schermo i diari di Goebbels (letti nell'originale tedesco da Udo Samel e nella versione inglese da Kenneth Branagh). A fare da contrappunto al monologo del ministro, le immagini. E così, quando nei suoi scritti Goebbels si lamenta di dover sopportare una Leni Riefenstahl in cui non ha fiducia e che considera isterica, passa intanto sullo schermo le immagini di un Goebbels sorridente che abbraccia la regista di Il trionfo della volontà. E quando, nel 1941 ordina la deportazione degli ultimi settantamila ebrei berlinesi, sullo sfondo passano le immagini a colori della tranquilla quotidianità nella capitale tedesca, con famiglie a passeggio e gitanti nel parco.

Su Fanaticaboutfestivals.it:
>> La scheda della 55° Berlinale
>> L'archivio del Festival di Berlino
>> Il reportage dell'anno scorso

In rete:
>> George Michael: il sito ufficiale (ing)
>> La 55° Berlinale
>> La diretta dal Festival di Berlino



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