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•• 24.03.04 ••
Festival del Cinema Africano


Torna il Festival del Cinema Africano, che da quest'anno (la quattordicesima edizione) diventa anche del cinema d'Asia e America Latina.

La novità fondamentale di questa edizione del festival, da cui deriva anche il nuovo nome del festival, è la nuova sezione:
Concorso Finestre sul Mondo, selezione di lungometraggi in competizione provenienti da Africa, Asia e America Latina.
Al Concorso Finestre sul Mondo si affianca una sezione Panoramica sul Cinema Africano che accoglie tutte le nuove produzioni africane fuori-concorso.

Nel corso di questi ultimi anni la programmazione del festival si è man mano arricchita di nuove sezioni aprendosi anche a nuovi orizzonti geografici.

Con la Sezione Finestre sul mondo si sono valicati i confini dellAfrica e della cultura black aprendo il festival ad una dimensione di cinema meticcio dove i limiti culturali e razziali si facevano sempre più labili.

La ricchezza e la varietà di questa produzione cinematografica hanno spinto il festival a riformulare il regolamento del concorso e le sezioni del festival.





La novità fondamentale di questa edizione del festival, da cui deriva anche il nuovo nome del festival, è la nuova sezione:
Concorso Finestre sul Mondo, selezione di lungometraggi in competizione provenienti da Africa, Asia e America Latina.
Al Concorso Finestre sul Mondo si affianca una sezione Panoramica sul Cinema Africano che accoglie tutte le nuove produzioni africane fuori-concorso.

Le altre sezioni del festival:



Concorso Cortometraggi, concorso documentari e non fiction e Retrospettiva sono sempre rivolte al cinema africano per mantenere viva la tradizione e la specificità del festival.



Concorso lungometraggi Finestre sul mondo

Il Concorso presenta film realizzati da registi dAfrica, Asia e America Latina.

Questa sezione è la grande novità del festival di questanno e presenterà una selezione delle ultime produzioni di fiction provenienti dai tre continenti. Uno sguardo multiculturale che spazierà dal Maghreb, allIndia, dal Sudafrica al Sudamerica proponendo al pubblico una scelta di film che contribuiscono a promuovere la diversità cinematografica e culturale in Italia e in Europa.

Si allargano gli orizzonti ma restano invariati i criteri di selezione che privilegiano film in pellicola, realizzati da registi emergenti, che esprimano la creatività e la vivacità culturale dei paesi di provenienza.

Sarà inoltre data priorità ai film in prima visione italiana.

Tra i film selezionati in prima visione italiana: lo humour delicato della commedia kazakha Malinkie lijdi (Piccola gente) di Nariman Turebayev; Uniform (Zhifu) il fim/video rivelazione del festival di Rotterdam del giovane regista underground cinese Diao Yinan; il dramma del desiderio e della gelosia in Bora diya pokuna (Il profumo dello stagno del loto) del singalese Satyajit Maitipe; il mistero della prima notte africana di due francesi persi in Dakar in Le jardin de papa del franco-congolese Zeka Laplaine; Mille mois dellesordiente regista marocchino Faouzi Bensaidi che narra luniverso intimo del piccolo Mehdi in un villaggio sperduto sui monti dellAtlante.



Panoramica sul Cinema Africano

Una nuova sezione che propone unampia scelta di lungometraggi di fiction e documentari in 35mm e in video della più recente produzione africana.

Con lapertura del concorso lungometraggi anche ai film dAsia e America Latina è nata lesigenza di una nuova sezione che accolga nella programmazione del festival unampia e significativa selezione di tutta la produzione del continente africano e di tutta la diaspora dei registi africani nel mondo.

Tra i film selezionati: la saga di una famiglia africana nellultimo, epico, film di Idrissa Ouédraogo La colère des dieux (Burkina Faso); il primo film danimazione africano (già preannunciato con un trailer lanno scorso) The Legend of the Sky Kingdom di (Zimbabwe); lo humour provocatorio e irriverente del burkinabé Pierre Yaméogo nella commedia Moi et mon blanc. E dal festival di Berlino la nuova serie di documentari


Concorso Documentari e Non Fiction Africani
Nuova denominazione della tradizionale Competizione Video riservata al documentario e alla produzione non fiction. Questa sezione è particolarmente interessante per comprendere le nuove tendenze del cinema africano. Nella selezione sono infatti privilegiate le opere dei registi che si rivolgono al documentario con uno sguardo non tradizionale, che affrontano il genere in modo più soggettivo e rivelano un lavoro di ricerca attento ai nuovi linguaggi, in particolare al digitale.

Tra i film selezionati, dove sono consistenti la presenza di registe donne e il lavoro sulla memoria e sullattualità, nel Maghreb così come nellAfrica sub-sahariana, da segnalare: Le refuge della tunisina Nadia Touijer, poetico e politico ritratto di un giovane che vive, compiendo piccoli lavori, nel cimitero di Tunisi; Il y a toujours quelquun qui taime dellangolana Pocas Tisserand, ritorno della cineasta nella sua terra alla ricerca della propria memoria e di un passato che la vide soffrire le brutalità delloccupazione; Kuxa Kanema-O nascimento do cinema della mozambicana Margarida Cardoso, viaggio nella storia del Mozambico indipendente e della sua cinematografia di lotta; When the war is over del sudafricano François Verster, descrizione di due uomini neri e del loro vivere conflittuale nel Sudafrica del dopo-apartheid.

Tre Giurie internazionali sono chiamate a consegnare i premi ufficiali dei tre Concorsi del Festival



Sezione Fuoriconcorso

Come di consueto presentiamo fuoriconcorso film e documentari sullAfrica di registi non africani che contribuiscono a veicolare unimmagine diversa dellAfrica per una conoscenza più approfondita della realtà sociale e culturale dei paesi africani.

La sezione Fuoriconcorso ospita anche uno spazio dedicato ai documentari non provenienti dal continente africano, per testimoniare la sempre maggiore presenza di questo genere nel cinema attuale e il suo alto grado di vitalità, energia, ricerca nellaffrontare questioni personali e/o legate al discorso storico e politico-sociale. Tra i film individuati: Ford Transit del palestinese Hany Abu-Assad (già autore del lungometraggio Ranas wedding presentato a Cannes 2002), girato nei territori occupati; dallIndia The men in the tree di Lalit Vachani, enorme lavoro darchivio e di riprese per documentare la storia di un movimento hindu fondamentalista para-militare; The Lost Film di Joana Hadjithomas e Khalil Joreige, artisti libanesi che, sulle tracce del loro primo film sparito in Yemen, compiono un viaggio da Sanaa a Aden, lavorando sui segni del film-diario.



Evento speciale: Memorie dal Ruanda

In commemorazione del decennale del genocidio in Ruanda la sezione presenta una selezione di film e video e un incontro di riflessione su una delle pagine più tragiche della storia dellumanità.



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