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•• 14.02.05 ••
Berlinale: ?� il giorno di Sophie Scholl
050214berlino02.jpg Giornate di biografie al Festival di Berlino. In conferenza stampa Robert Guédiguian presenta Le passeggiate del Campo di Marte, dedicato agli ultimi giorni di presidenza di Francois Mitterand. Il film è tratto da Le dernier Mitterand, libro intervista al presidente realizzato dal giornalista Georges-Marc Benamou.
In sala è passato invece Sohpie Scholl, die letzen tage di Marc Rothemund, film che racconta gli ultimi sei giorni della fondatrice del gruppo della Rosa Bianca, unico caso di resistenza al regime nazista, ghigliottinata nel 1973.

Sul Corriere della Sera Tullio Kezich, che segue da anni la manifestazione berlinese, ammette che il film di Rothemund è un esperienza nuova. Il giornalista ricorda come, fino a qualche anno fa, i film tedeschi che affrontavano il tema del nazismo risvegliavano un senso di disagio e inquietudine. Sophie Scholl invece rappresenta invece l'approccio al tema da parte di una nuova generazione. Dice Kezich "Ormai i tedeschi sentono di poter parlare di ciò che è accaduto al tempo dei nonni con dolente serenità". Aggiunge "lo stile del film è secco, privo di retorica o sentimentalismo".

050214berlino01.jpg Anche Paolo D'Agostini su Repubblica è molto convinto del film di Rothemund, sottolineando la nascita di un nuovo sguardo tedesco sul proprio passato. Il critico del quotidiano romano evidenza soprattutto la figura della Scholl, una delle poche antagoniste al regime nazista, sorretta solo dalle proprie profonde convinzioni pacifiste "a ricordarci che i giorni venuti dopo quel buio momento sono stati come sono stati anche grazie al coraggio di quel pugno di ragazzi".

La Frankfurter Allgemeine Zeitung sottolinea, del film di Rothemund, soprattutto l'interpretazione della protagonista Julia Jentsch. Dice Andreas Kilb, giornalista del quotidiano tedesco, "se si vuole sapere cosa signfica sacrificarsi per un ideale bisogna vedere ed ascoltare Julia Jentsch in questo film". Per due ore lo spettatore si trova nella stanza con Sohpie Scholl - Julia Jentsch e la giovane attrice riesce a creare un legame così forte con il pubblico che quando, alla fine, la lama della ghigliottina pone fine alla sua vita è, aggiunge Kilb come "se la lama cadessa direttamente nell'occhio dello spettatore."

Con Der Spiegel la consacrazione di Julia Jentsch - Sophie Scholl si compie definitivamente. Il settimanale tedesco, che nella sua edizione on line offre un diario dalla 55° Berlinale, ammette che è molto difficile che possa vincere un film tedesco per due anni di fila (l'anno scorso venne premiato La sposa Turca), ma ammette, con una certe soddisfazione, che la giovane e timida Jentsch, fino ad oggi apprezzata attrice di teatro, ha oscurato tutte le starlette hollywoodiane presenti o attese a Berlino.

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