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•• 19.01.05 ••
Biografilm: Intervista ad Andrea Romeo
050117intervistaromeo.jpg Abbiamo intervistato Andrea Romeo, direttore del Biografilm Festival (e nostro direttore editoriale :-P) sulla nuova manifestazione che si svolgerà a Bologna dal 26 al 30 maggio 2005. Partendo dalle riflessioni e dai disagi che lo hanno portato a creare il Biografilm Festival Andrea Romeo arriva a parlare dei festival del cinema in generale, del perchè nascono e del perchè succeda che qualcuno cerchi di esprimere un tema proprio attraverso lo strumento festivaliero. E di come i festival non siano solo un insieme di proiezioni, ma diventino qualcosa di speciale, un momento unico e irripetibile.
Non secondario dunque il luogo in cui si decide di far nascere un festival e ecco perchè il Biografilm Festival sarà bolognese. E sempre riguardo al alla nuova manifestazione Romeo si lascia andare a qualche succosa anticipazione.

Come nasce il progetto del Biografilm Festival?

In realta, ci giravo attorno da pi?? di un anno. Nasce da una sorta di disagio rispetto al modo in cui, a me sembra, sia cambiato il mondo. Io e buona parte della mia generazione, abbiamo ricevuto un���educazione piuttosto ottimista, basata su pilastri, apparentemente, indistruttibili: l'idea cio?� che non si potesse tornare indietro rispetto a tutte le conquiste acquisite: dal punto di vista sociale, di progresso e di rifiuto della guerra. Siamo cresciuti con l'idea che, tutto sommato, ognuno avrebbe avuto occasione di realizzarsi, anche creativamente, nella propria vita. E' stata una bella utopia con cui crescere, ma gli ultimi anni sono cambiate molte cose e la complessit?� ha iniziato a fare capolino.
Certo ?� che temi forti come la globalizzazione, la possibilit?� di comunicare o di avere relazioni sociali con chi ?� dall'altra parte del mondo, la possibilit?� di vivere a Casalecchio di Reno seguendo l'attualit?� di New York, hanno fortemente mosso il concetto di s?� e l'attenzione verso gli altri. In particolare la nostra generazione ha profondamente modificato il senso di s?�. Non in maniera oppositiva e anticonservativa, come ?� stato per la generazione del ���68, ma su basi completamente nuove, di grande libert?� ma meno rassicuranti. E' un modello di s?� che non si propone come assoluto e indiscutibile, ma fluido: ti chiede di completare da solo il tuo profilo ideale, etico e morale.
Questo nuovo modello mi ha riportato necessariamente a ricercare nelle esperienze di altre persone, nelle loro scelte personali, spunti, suggerimenti ed esempi da condividere o da avversare; nella consapevolezza, piuttosto recente, che dall'inizio della storia fino ai giorni nostri, le scelte con cui confrontarsi sono pi?? o meno molto simili e riguardano una sfera personale poco influenzata dall'organizzazione sociale e dall'evoluzione tecnologica.
E��� nata cos?� la mia passione per le biografie, o pi?? in generale per le storie e i racconti di vita. Mi sono reso conto che questo poteva essere un tema forte da condividere in un festival del cinema. E, casualmente, la costruzione del progetto ha combaciato con una sorta di rilancio del genere biografico, sia nella produzione cinematografica commerciale che in quella d'autore.

Una casualit?� che per?? ha spesso accompagnato le tue ricerche. Quando hai iniziato il progetto del Future Film Festival gli effetti speciali e l'animazione non avevano certo la forza che hanno avuto dopo il 2000. E anche per il Telefilm Festival, c'?� stata una fortunata coincidenza tra la nascita del progetto e l'esplosione dell'entusiasmo per i telefilm.

Non posso negare di avere un po' di fortuna nella scelta dei temi e dei generi, ma ti garantisco che Biografilm non nasce da una strategia culturale o da attenti studi di mercato. Probabilmente corrispondo al prototipo del fruitore culturale tipo della mia generazione. Vivo, pi?? o meno, le stesse fascinazioni, le stesse mode, gli stessi percorsi culturali. Avendo per?? un approccio professionale alla cultura tendo ad anticipare un po' quelli che saranno i punti di riferimento del consumo culturale. Ti garantisco che l���ingaggio sui temi che fino ad ora mi ?� capitato di affrontare ?� sempre stato istintivo e spesso frutto di incontri e occassioni piuttosto accidentali. A parte il Future Film Festival e Biografilm, che sono nati da una mia riflessione, vedo che altri festival, alla cui fondazione ho partecipato, come il Telefilm Festival o Gender Bender, nascono un po' nello stesso modo; dalla sensazione che sia venuto il momento di riflettere in modo collettivo su tematiche che sono gi?� dominanti nel consumo culturale, ma che non hanno uno loro spazio di approfondimento o una manifestazione a loro dedicata. Ammetto che ?� molto eccitante lavorare ad un progetto sentendo che va a colmare un vuoto o comunque che si pone come catalizzatore di energie che sono gia in fermento e che stanno cercando un punto di riferimento.
Vedremo poi se davvero questa rinascita del genere biografico, che sembra entusiasmare gli studios hollywoodiani e i grandi autori, come Oliver Stone, Martin Scorsese, Gus Van Sant, sar?� solo una fiammata o, come credo, corrisponder?� a un'onda lunga culturale che si lascia dietro la fascinazione per la tecnologia, per recuperare una sorta di nuovo umanesimo, che ripone la singola esperienza personale al centro dell���attenzione e del racconto.

oliver stone sul set di alexander Perch?� come prodotto culturale hai scelto di esprimere questa riflessione attraverso un festival e non attraverso altre forme?

Credo che dipenda dalla mia passione per i momenti collettivi e di festa, per il piacere di incontrare altre persone e di condividere con loro una stessa esperienza. Un festival non ?� semplicemente la visione collettiva di uno o pi?? film. E' un���esperienza complessa, con un suo ritmo emotivo e un���alchimia che nasce da tutti gli elementi che la compongono. In fondo la mia passione per il racconto di vita nasce anche dal piacere di incontrare persone, di conoscere altre storie, e penso che l'aspetto sociale di un festival, in cui pubblico, ospiti, programmatori e istituzioni si uniscono per costruire un momento di sintesi definito nello spazio e nel tempo, sia l'ideale per affrontare un tema come quello biografico.
Al di l?� dei film, quello che vorrei dall'evento ?� un insieme di suggestioni legate all���incontro con altre persone e a un���espereienza di vita comune. Mentre un prodotto culturale come un libro, un film o una trasmissione televisiva sono in s?� riproducibili innumerevoli volte, un festival ?� qualcosa di irripetibile in cui ogni edizione diventa un���esperienza a s?�. Ai festival nascono amicizie, amori, progetti culturali creativi e professionali. Quando finisce, un festival non resta registrato tanto nel catalogo, nelle foto o nelle riprese di cio che ?� avvenuto, ma nei racconti di quelli che vi hanno partecipato. Esiste una vera e propria aneddotica legata agli eventi culturali e ai festival del cinema in particolare. Ed ?� la cosa più eccitante e più irripetibile che rende veramente unica l���esperienza del festival.

Perch?� hai scelto Bologna?

Perch?� Bologna ?� una citt?� d'elezione. E' una di quelle citt?� che ha sviluppato un vero e proprio immaginario di se stessa, una citt?� che attrae persone che, come me o come quasi tutti quelli che al progetto del festival stanno lavorando, lasciano le loro citt?� natali per diventare cittadini bolognesi. Sono sicuro che sia l���idea di Bologna ad aver attratto negli anni migliaia di persone che hanno scelto di vivere qui e che hanno contribuito, vivendo la citt?�, a rafforzare quell���idea per cui l���avevano scelta. Inoltre devo moltissimo a Bologna per quello che mi ha dato umanamente e professionalmente e per il suo grande entusiasmo nell'accogliere nuovi progetti culturali.


Quali sono le istituzioni coinvolte?

Ha gia aderito al progetto la Cineteca del Comune di Bologna. Prevediamo e intendiamo costruire una grande convergenza sia con le istituzioni locali che con quelle nazionali ed europee. Stiamo lavorando inoltre con alcune ambasciate per l'approfondimento di grandi personalit?� artistiche e storiche di questi paesi. E stiamo gi?� studiando il coinvolgimento delle maggiori fondazioni mondiali. Uno dei nostri primi punti di riferimento ?� la Fondazione Nobel, con cui speriamo di poter presto annunciare qualche progetto.
In questi mesi ho lavorato molto ad una squadra di consulenti per la creazione del programma 2005. Sono contentissimo di poter gi?� contare sulla collaborazione di alcuni amici di cui stimo molto il percorso culturale. Come il professor Roy Menarini docente e critico cinematografico, Marcello Paolillo giornalista da anni impegnato nella distribuzione cinematografica, l���amico David Saltuari, con cui collaboro da molti anni, l���amico Roberto Grassilli, protagonista nella new economy con il portale Clarence (nel mondo reale grande disegnatore e fine umorista), Giovanna Fulvi, esperta conoscitrice del cinema dell���Estremo Oriente e gi?� selezionatrice per il festival di Toronto, il re degli archivi televisivi Enrico Salvatori, e Sergio Fant, attento conoscitore della produzione europea.
Inoltre la manifestazione, dal punto di vista organizzativo godr?� dell���apporto di The Culture Business, struttura che negli ultimi due anni ha collaborato alla buona riuscita di oltre trenta festival del cinema.

Ci puoi parlare del programma?

I contenuti sono piuttosto complessi e stiamo gi?� lavorando contemporaneamente per impostare la struttura dei primi tre anni. Non vorrei bruciare, annunciandolo subito qualche contenuto che magari presenteremo pi?? avanti.
Ma ?� gi?� attivo il sito biografilm.it che per ora propone tutte le informazioni relative ai prodotti biografici in uscita al cinema, in letteratura e in televisione. Il sito presenta il progetto culturale che sta alla base del festival e raccoglie, nei commenti, le suggestioni che il tema suscita in quello che, speriamo, sar?� il nostro pubblico.

Ma proprio in rete ho letto un���indiscrezione che vorrebbe Oliver Stone come ospite d'onore.

E��� vero, ?� un po��� che parliamo con Stone, il quale ha un���indubbia importanza per il genere biografico. Ad oggi l���evento sembrerebbe possibile, ma come sempre accade con una grande star di Hollywood, bisogna andare con i piedi di piombo. Maggio ?� ancora troppo lontano per avere la certezza di una sua presenza.
Ovviamente, come ho sempre fatto in tutti i miei festival. ho invitato Steve Jobs, fondatore della Apple, sulla cui biogafia ci sarebbe veramente moltissimo da raccontare.


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