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•• 16.04.04 ••
Gay & Lesbian Film Festival


Il Festival Internazionale di Film con Tematiche Omosessuali di Torino, nato nel 1986, è uno dei più importanti nel mondo nel suo genere, distinguendosi per l'accurata ricerca che nel tempo ha dato come risultato il grande successo che tutti gli anni lo accompagna. Il Festival vanta la scoperta per l'Italia di autori come François Ozon, Gus Van Sant, Derek Jarman, Todd Haynes, e la riscoperta di artisti, autori e personaggi quasi dimenticati.

Il titolo della Retrospettiva di questanno è Miraggi. Sconfinamenti di genere nel cinema arabo, un titolo che osa essere speranza, dialogo, confronto civile, tolleranza e convivenza fra civiltà. Un titolo che osa e progetta mura abbattute, e non innalzate.

Il Festival Internazionale di Film con Tematiche Omosessuali di Torino, nato nel 1986, è uno dei più importanti nel mondo nel suo genere, distinguendosi per l'accurata ricerca che nel tempo ha dato come risultato il grande successo che tutti gli anni lo accompagna. Il Festival vanta la scoperta per l'Italia di autori come François Ozon, Gus Van Sant, Derek Jarman, Todd Haynes, e la riscoperta di artisti, autori e personaggi quasi dimenticati.


Per la prossima, diciannovesima edizione il programma prevede: un Concorso Internazionale diviso in quattro sezioni: Lungometraggi, Cortometraggi, Documentari e Lungometraggi in video. Tutti i film, inediti in Italia e prodotti non prima del 2002, saranno giudicati da quattro giurie internazionali che attribuiranno il Premio Ottavio Mai per il miglior lugometraggio e i premi per il miglior cortometraggio, il miglior documentario e il miglior lungometraggio in video. Inoltre è previsto un Premio del pubblico per ciascuna sezione competitiva e quello di una giuria di giovani formata da I ragazzi del 2006 che assegnerà una targa al miglior documentario.



Il titolo della Retrospettiva di questanno è Miraggi. Sconfinamenti di genere nel cinema arabo, un titolo che osa essere speranza, dialogo, confronto civile, tolleranza e convivenza fra civiltà. Un titolo che osa e progetta mura abbattute, e non innalzate.



Europa mon Amour, ogni anno è dedicata alla riscoperta di film di produzione europea che affrontano un tema legato alla cultura omosessuale, quest'anno avrà come tema gli adolescenti: Teens in Love.



Per la sezione Eventi speciali doverso l'Omaggio a Derek Jarman, in occasione del decennale della scomparsa, con la proiezione di alcuni tra i suoi capolavori e la rappresentazione teatrale di un'opera tratta dalla sua filmografia. Fra i momenti più alti dell'omaggio al regista inglese la proiezione del suo capolavoro, quellinno contro la guerra che è War Requiem, e che drammaticamente ben si addice a quanto e come la storia ci obblighi a vivere, oggi, qui, adesso.

Altro autore omaggiato dal festival è Brice Dellsperger, emergente video-artista francese divenuto celebre per i suoi Body Double, rifacimenti in chiave drag di alcuni tra i film più belli della storia del cinema.



Imperdibile poi l'omaggio a Katharine Hepburn, vincitrie di quattro Oscar (un record) e uno dei personaggi più amati dalla comunità gay (e non solo), una vera icona di libertà e sfrontatezza, di orgoglio e umanità. Un Omaggio che il Festival ha costruito proponendo alcuni dei suoi film più importanti, oltre a due capolavori di cinema/teatro inediti in Italia.



E ancora South-East Asian Delights, uno sguardo sulla realtà del Sud-Est asiatico, con materiali non ancora visti in Italia e censurati nel proprio di provenienza, e Maideles With Attitude-Jewish Lesbian Films, un programma curato e realizzato dal San Francisco International Jewish Film Festival di documentazione e ricerca sulla cultura lesbica-ebraica.

E inoltre naturalmente le sezioni consolidate e ufficiali del Festival, i Concorsi, i Fuori Concorso, le Panoramiche, che come sempre arricchiscono lofferta e limportanza del progetto proposto, attento e serio nel valutare gli aspetti culturali e disciplinari, nella ricerca e nella verifica della rispondenza del percorso ai temi in oggetto.

Insomma, e infine, una panoramica a 360° di storie, culture, vite, passioni, idee, desideri, che non possono fare altro che portare al dovere civico del confronto. A non rassegnarsi. A sperare e credere che non sempre ciò che ci sembra di intravedere allorizzonte sia un miraggio, e che le palme svaniranno fra le dune. Talvolta i miraggi diventano realtà.



Nel 1981 Ottavio Mai e Giovanni Minerba decidono di opporsi ad un certo cinema che utilizzava il personaggio omosessuale in ruoli marginali e/o, addirittura, a dir poco offensivi, girando in video il loro primo film Dalla vita di Piero. Accolto positivamente al Festival Cinema Giovani di Torino il film viene poi invitato in vari festival internazionali.
Da qui parte l'idea del Festival Internazionale di Film con Tematiche Omosessuali - Da Sodoma a Hollywood di Torino: Mai e Minerba frequentando i vari festival per accompagnare il loro lavoro si rendono conto che tantissimi e importanti film a tematica omosessuale non arrivano in nessun modo in Italia. Studiano, così, l'idea di un Festival, che viene presentata agli enti locali, Regione, Provincia e Comune: ma per tre anni non ottengono risposte. Nel 1985 al Comune di Torino viene nominato Assessore alla Cultura un illuminato, Marziano Marzano, grazie al quale, fra mille polemiche che si sono poi trascinate negli anni, la manifestazione nasce nel 1986, ottenendo anche il contributo della Provincia di Torino e della Regione Piemonte oltre all'importante sostegno artistico e culturale, mantenuto negli anni, di importanti enti nazionali e internazionali quali il Museo Nazionale del Cinema, il British Council, il Goethe Institut, il Colegio de Salamanca, il B.F.I., l'Ambasciata del Canada, il Ministero dello Spettacolo di Spagna, il Centre Culturel Français.

Nata in un primo momento come rassegna-vetrina, la manifestazione si trasforma in Festival nel 1989 ed ottiene il riconoscimento del Ministero del Turismo e dello Spettacolo nel 1990.


L'attività del Festival ha sempre avuto tra i suoi scopi non soltanto quello di presentare film in anteprima nazionale ma, soprattutto, quello di essere una specie di occhio italiano particolarmente attento ad un cinema che altrimenti non avrebbe alcuna possibilità di circuitazione nel nostro paese, pur dimostrando un alto valore artistico e riscuotendo successo nei maggiori festival internazionali. Un cinema che ha sempre trovato difficoltà distributiva soprattutto in Italia. Si pensi alle difficoltà distributive del formato video che spesso si abbina all'espressività artistica del documentario e si pensi ai cortometraggi.
Frequentato da addetti ai lavori (critici, giornalisti, professionisti), da studenti e cinefili appassionati, il Festival ha da sempre anche voluto mantenere uno stretto legame con lo spettatore comune, offrendo momenti di spettacolarità legati alla scoperta delle realtà internazionali ma soprattutto dando la possibilità alle nuove generazioni di scoprire, attraverso le retrospettive, personaggi fonadamentali per il cinema e la cultura omosessuale. Questo è un dato peculiare del Festival: infatti, prendendo come termine di paragone qualsiasi altra rassegna estera di cinema con tematiche omosessuali, si potrà notare che il Festival di Torino è uno dei pochi al mondo a trovare riscontri presso un pubblico indifferenziato nonché presso la stampa, tv e scritta, che ha seguito con sempre crescente interesse la manifestazione, sostenendola spesso fattivamente.


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